2025_Mostra San Cristoforo - Val di Sole Antica

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Il racconto della leggenda del Santo così come viene riportata da Amédée de Ponthieu nel suo “Légendes du Vieux Paris”:

Prima d’essere cristiano Cristoforo si chiamava Offerus; era una specie di gigante, dalla mente molto ottusa. Quando raggiunse la maggiore età, si mise in viaggio dicendo che voleva servire il più grande della terra. Gli consigliarono d’andare alla corte di un re molto potente che fu ben contento d’avere un servitore così forte. Un giorno il re, sentendo un menestrello pronunciare il nome del diavolo, terrorizzato, si fece il segno della croce. – Perché fai così? Chiese subito Cristoforo. – Perché io ho paura del diavolo, rispose il re. – Ma se lo temi, non sei dunque tanto potente? Allora io voglio servire il diavolo. – Così detto, Offerus si allontanò dalla corte.

Dopo una lunga marcia alla ricerca di questo potente monarca, vide avanzare una grande schiera di cavalieri vestiti di rosso; il loro re era nero e gli disse: – Che cosa desideri? – Io cerco il diavolo per servirlo. – Io sono il diavolo, seguimi. – E così Offerus si trovò arruolato nei servitori di Satana. Un giorno, durante una lunga corsa la schiera infernale incontrò una croce sul bordo della strada; il diavolo ordinò di tornare indietro. – Perché? Chiese Offerus, sempre desideroso d’imparare. – Perché io temo l’immagine ci Cristo. – Se tu temi l’immagine di Cristo, significa che tu sei meno potente di lui; allora io voglio entrare al servizio del Cristo. Offerus, da solo, passò davanti alla croce e continuò la sua strada.  
Incontrò un buon eremita e gli chiese dove avrebbe potuto vedere Cristo. Dovunque, rispose l’eremita. Non capisco, disse Offerus, ma se dici la verità, quali servizi gli potrebbe rendere un giovanotto robusto e sveglio come me? Bisogna servirlo, rispose l’eremita, con la preghiera, i digiuni e le veglie. Offerus fece una smorfia. Non c’è un altro modo per diventare ben accetto? Chiese. L’eremita comprese con chi aveva a che fare e, presolo per mano, lo condusse sulla riva d’un torrente impetuoso, che scendeva da un’alta montagna; qui giunto, gli disse: Tanta povera gente che ha attraversato quest’acqua è morta annegata; resta qui, e porta sull’altra riva, sulle tue robuste spalle quelli che te lo chiederanno. Se farai questo per amore di Cristo, egli ti riconoscerà come suo servitore. Volentieri lo farò per amore del Cristo, rispose Offerus. Quindi si costruì una capanna sulla riva e giorno e notte, trasportò i viaggiatori che glielo chiedevano.

Una notte, spossato dalla stanchezza, dormiva profondamente; lo svegliarono dei colpi bussati alla porta, e udì la voce di un bambino che, per tre volte, lo chiamò per nome! Si alzò, pose il bambino sulle larghe spalle ed entrò nel torrente. Arrivato nel mezzo del letto, vide che improvvisamente il torrente diventava sempre più gonfio e minaccioso, le onde si ingrossavano e si precipitavano contro le sue gambe nerborute per rovesciarlo. Egli faceva del suo meglio per resistere, ma il bambino pesava come un grosso fardello; allora, nel timore che di lasciar cadere il piccolo viaggiatore, sradicò un albero per appoggiarsi; ma i flutti s’ingrossarono ancora, ed il bambino stava diventando sempre più pesante. Offerus, temendo di vederlo morire, alzò la testa verso di lui e gli disse: – Bambino, perché diventi così pesante? Mi sembra di star portando il mondo. Il bambino rispose: “Non solo tu porti il mondo, ma anche colui che ha fatto il mondo. Io sono il Cristo, tuo Dio e tuo padrone. In ricompensa dei tuoi buoni servigi, io ti battezzo nel nome di mio Padre, nel mio proprio nome ed in quello dello Spirito Santo; d’ora in poi ti chiamerai Cristoforo”.

Da quel giorno, Cristoforo andò viaggiando per il mondo per insegnare la parola di Cristo.
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