2021_cusiano_altare_solare - Val di Sole Antica

associazione VAL DI SOLE ANTICA
Val di Sole Antica
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A CUSIANO UN ALTARE SOLARE
di Luca Webber

L'Altare solare si trova a Cusiano, frazione del comune di Ossana, alla quota di circa 1.096 m.
Adriano Caldera, Forestale della Stazione di Ossana, racconta la sua scoperta: camminando lungo il sentiero, ho notato questa grande roccia che sporgeva verso valle. Incuriosito ho tolto il muschio che ne ricopriva l'estesa superficie scoprendo una prima croce. Ripulendola dal restante materiale trovavo le altre incisioni.
  
Ripercorriamo con Adriano il sentiero ripido che si inoltra nella vegetazione boschiva, raggiungendo una roccia imponente di scisto, trasportata dai ghiacci, sistemata sul versante orografico sinistro del fiume Noce a guardia dell'intera vallata. Oggi l’ambiente ci appare particolarmente ostile e gli arbusti disseminati tutt’intorno ci precludono l’ampio panorama che in passato si poteva godere dal masso e camminando lungo il sentiero che, per giunta, conduce sopra l'abitato di Cusiano, al “Doss Casteler” antico stanziamento dell'età del Bronzo.
  
Esaminando la roccia distinguiamo sulla sua superficie sommitale la presenza di ben 16 (sedici) figure distribuite senza un ordine preciso. Oltre a ciò, durante i rilievi riconosciamo diversi segni che ipoteticamente formavano delle figure oggi non più chiaramente identificabili a causa del logorio nel tempo. I segni individuati sono riferibili a figure cruciformi, nessuna “croce di confine”, senza dubbio incise da più persone e in epoche diverse visto le differenti tecniche di esecuzione riconosciute.
Le più recenti sono state eseguite chiaramente con strumento metallico, rilevabile dalla nettezza dei bordi incisi:
  • due “croci latine”. L’incidere le croci potrebbe essere un tentativo di esorcizzare un sito considerato pagano?
  • tre “croci greche” con le estremità svasate. Che siano opera di militari in periodo di guerra, essendo molto somiglianti alla “croce di ferro”, onorificenza istituita nel 1813 e usata dalle forze armate come decorazione militare?
I successivi petroglifi sono i più intriganti. Figure incise con strumento litico, levigatura interna con bordi molto usurati e profondità variabile, sono indubbiamente le più antiche e abbondantemente documentate dalle Tavole Cronologiche Tematiche stilate grazie allo studio delle incisioni rupestri dell'arco alpino, Valtellina e Valcamonica, che coprono un periodo storico che inizia nell'età del Rame e termina all’età del Ferro (circa 2400 – 600 a.C.):
  • sette “croci a bracci patenti” o “croci con bracci uguali” – più una incompleta;
  • una figura antropomorfa schematica raffigurante il corpo maschile (busto verticale, gambe e braccia orizzontali, testa arrotondata a coppella e attributi sessuali maschili – trattino tra le gambe);
  • due figure antropomorfe – rappresentanti il corpo umano.
Cosa dire di queste ultime figure?
Per cercare di capirne il significato, dobbiamo innanzitutto mettere da parte la nostra attuale visione del mondo ed entrare in un modo di pensare distante anni luce dal nostro.
Bisogna sapere che simboli cruciformi sono incisi da migliaia di anni in tutto il globo. I popoli dell’antichità hanno usato il simbolo cruciforme “croce con bracci uguali” per rappresentare il sole nonché le loro divinità solari: per l’Antico Egitto era Ra (Colui che si solleva, che sale in alto); per gli Aztechi Tonatiuh (Movimento del sole); Surya (la luce suprema) è una divinità induista; per i Maya la divinità Ah Can Tzicnal (Il signore dei quattro angoli del mondo), Apollo (dio della luce dell'Olimpo) per i Greci e così via. Tutti esprimono con chiarezza un culto religioso arcaico di ordine magico/religioso che aveva lo scopo di garantire in generale protezione sull’uomo e sulla sua vita quotidiana. Arte rupestre/figurativa evoluta attraverso i secoli nella croce solare (o ruota solare, carro solare, disco solare, croce di Odino) nei quattro elementi o nelle quattro forze della creazione. Marchio di antiche credenze e rituali pagani e cristiani che si sono trasformati/mescolati, sino a radicarsi profondamente nella vita contadina per allontanare i pericoli materiali (intemperie) e spirituali (divinità).

Ora appare innegabile che le figure antropomorfe schematiche rappresentanti il “corpo umano” e quella “maschile”, abbiamo delle caratteristiche ben definite che non rientrano in alcun contesto cristiano, ma bensì, confrontandole con incisioni rinvenute e studiate in altre aree geografiche, ci porta ad attribuire loro un’età preistorica dal forte simbolismo sull’origine solare della vita. Il “corpo umano” è un segno universale e molto diffuso nell’arte rupestre, viene rappresentato da sempre in modo estremamente schematico (busto, braccia e gambe, non sempre evidenziando il sesso) a indicare una spiritualità profonda e complessa di magia, spiriti, natura, sciamanesimo e animismo, che, dalla sua forma più semplice, si evolverà stilisticamente nel segno cruciforme: il busto diviene l’asse verticale, le braccia aperte formano l’asse orizzontale, mantenendo però la loro funzione apotropaica legata ai cicli di vita, morte, fertilità.
  
In conclusione, grazie alla copertura terrosa ed erbosa sul masso che ha protetto i petroglifi, possiamo affermare di trovarci in presenza di antiche incisioni rituali in cui la popolazione, o il singolo individuo, manifestava le proprie credenze. Un vero e proprio importante sito usato per adorare il sole dalle popolazioni che vissero nella nostra valle, che ci fornisce l’opportunità di osservare come disegni all’apparenza uguali nascondano significati diversissimi.

  
"Il sole non venne mai visto dai nostri antichi progenitori come una divinità di per sé stesso, ma come simbolo delle divinità... un simbolo monoteistico, anzi, esistente millenni prima che l'Egitto, la Babilonia, il Messico ed il Perù fossero civilizzati". James Churchward - Scrittore
Bibliografia:
Archeologia e arte rupestre nell’Arco Alpino – Le Alpi piemontesi presentate in 61 slides (A. Arcà 2003, Le Orme dell'Uomo)
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