2016_PEIO San Rocco - Val di Sole Antica

associazione VAL DI SOLE ANTICA
Val di Sole Antica
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Peio - San Rocco
di Luca Webber

Venuti a conoscenza della presenza di massi coppellati disseminati sul versante orientale del Dosso S.Rocco a Peio, ci siamo recati sul posto alla loro ricerca, rinvenendoli nei luoghi indicati. Il primo masso, Sass de Sot Castel, già segnalato da Vittorio Pirri nel 2000 (1), lo troviamo senza alcuna difficoltà vicino a un grande ripetitore Radiotelevisivo e per Telecomunicazioni. Il masso erratico, deposto sul versante Est-Ovest del dosso, a mt. 1.615 circa, risulta essere grande 1,80x1 mt. e alto 75 cm. circa, sulla cui superficie rileviamo 22 coppelle eseguite con percussore e 5 fori da trapano. Presumibilmente si tratta di una seconda giacitura. La seconda roccia erratica la scopriamo, proseguendo lungo la strada sterrata, situata nel mezzo di un prato a pascolo sul versante solatio, a quota 1.635 mt. circa, vicino a corso d’acqua. Di probabile giacitura secondaria il masso, di forma quasi rettangolare, 1,75x1,37 mt. circa, presenta numerose alterazioni termoclastiche sulla sua superficie e, con grande difficoltà, delle 4 coppelle segnalate, individuiamo 5 incavi sul margine ad Est, di cui 2 uniti da possibile canaletto.
Il terzo masso si trova a mt. 1663 circa, situato in una area prativa coltivata a pascolo. La roccia isolata, 2,40x1,40 mt. circa, parzialmente interrata è fortemente inclinata verso valle. Da un attento esame, ripulendo la superficie da lichene e terra, a causa delle vistose alterazioni termoclastiche sulla pietra, risulta problematico individuare con sicurezza le 16 coppelle indicate da A.Priuli (2), identificandone solo 8 come probabili. Infine raggiungiamo il quarto masso, collocato ai margini di un bosco di larici, a mt. 1.673. Una grande roccia, alta 3,40 mt. circa, la cui sommità mostra una probabile incisione coppelliforme, diametro 8,5 cm., di difficile lettura poiché fortemente intaccata dagli agenti atmosferici e alterata da stacchi termoclastici. Come le pietre precedenti, non riusciamo a individuare con certezza le altre incisioni segnalate.
Nel terminare il giro, scopriamo un nuovo masso, 90x65 cm. circa, ragionevolmente di seconda giacitura, a 1.677 mt. circa, vicino a incrocio di strade e posizionato ai piedi di una grande croce di legno, prossimo alla strada che conduce a Malga Saline. Sulla sua superficie individuiamo 3 coppelle interconnesse con canaletto, dal diametro di 3-3,5 cm., eseguite con percussore. I massi, come già detto, non tutti di facile lettura a causa del naturale deterioramento, si trovano posizionati in luogo dominante su gran parte della Val di Peio, attualmente in area pastorale ed agricola, vicino ad antiche vie di comunicazione e luoghi abitati. Di sicuro possono essere posti in relazione con l’antico trascorso del Dosso di S.Rocco, come riportato da Q. Bezzi (3).
Il centro rurale di Peio è di origine antichissima, lo provano i reperti gallici rinvenuti da don G. Baggia ai piedi del Dosso di S.Rocco, nel 1885. Sede di insediamento di gente nomade, nell’arco di tempo compreso tra il Bronzo Finale e il I sec. a.C.. Quasi certamente provenienti dallo Sforzellina o dal Montozzo, antichi passaggi conosciuti fin dall’antichità e, chissà, forse furono proprio loro a incidere le pietre lasciando un segno del loro passaggio e conoscenze oramai cadute nell’oblio.

1 - Vittorio Pirri, “Un nuovo masso coppellato in Val di Peio”. Anno XXVIII-2000 La Val, Notiziario Centro Studi per la Val di Sole, Novembre-dicembre n.6, pag. 16-17;
2 – Notiziario 4 - Istituto Archeologico Valtellinese, 2006 – A.Priuli “Incisioni rupestri e siti preistorici ad alta quota”, pag. 13-32;
3 – Quirino Bezzi – “La Val di Sole” ed. 1975 Centro Studi per la Val di Sole.
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