GITA
						DELL'ASSOCIAZIONE CASTELLI DI APPIANO
						
						di 
						Angela Valentinotti e Valentino Santini
						
						E’
						una splendida e fresca domenica primaverile, la
						Compagnia di Val di Sole Antica è pronta a partire per un'altra
						escursione che la porterà, a
						dispetto del nome, nuovamente in Alto Adige a scoprire,
						
						o
						meglio, a visitare manieri e antichi camminamenti.
						
						Con
						le automobili ci portiamo a Missiano, per
						chi è pratico della zona si trova vicino alla rotatoria che
						porta ai laghetti di Monticolo, da
						qui parcheggiati i moderni cavalli a motore ci inoltriamo per
						il sentiero sterrato che ci porta al primo maniero, Castel
						d’Appiano.
						
						Qua
						troviamo una delle chiesette che ci siamo prefissati
						di visitare e per lo scopo ci affidiamo ad
						una guida locale che, con
						il classico tono alto-atesino ricorda vagamente i
						cartoni della Walt Disney, ci
						illustra la cappella interna chiamata anche la
						cappella Sistina del Tirolo.
						
						Poi
						vista la nostra fame di notizie ci fa scoprire scorci
						e particolarità architettoniche uniche del Castello, come
						la torre a forma ottagonale in stile
						bizzantino voluta cosi dal Conte di Appiano, appassionato
						dello stile architettonico dell’ epoca.
						
						Finita
						la visita ci muoviamo lungo il sentiero verso Castel Boymont, il
						sentiero si fa via via più impegnativo, è caratterizzato da una
						profonda gola che, scendendo
						ripidamente su un manto di fogliame secco, si inerpica su scale e
						ponti aerei, i
						presagi però sono dei migliori e lo dimostra la compagnia di una stupenda
						vipera che ci guida per i primi metri.
						
						Il
						secondo Castello si presenta molto più rovinato del primo, anche
						se in entrambi i casi troviamo al proprio interno un
						ristorante dove si può mangiare, qua
						però si ha la possibilità di salire sulla torre principale,
						
						anche
						se le suggestive assi scricchiolanti creavano un certo ammonimento
						da parte degli spettri che abitano il luogo.
						Lasciato
						anche questo luogo magico è la volta di Castel Corba, questo
						è stato visto solo esternamente e molto superficialmente visto il
						lussuoso hotel ricavato all’ interno delle proprie mura.
						Come
						se “the Spirito f Ecstasy” (lo Spirito dell’Estasi) che
						troneggiava sul lucente cofano della Roll Roys parcheggiata
						in garage ci avvertisse che non fosse un luogo adatto a noi.
						Il
						giro è ora alla sua conclusione e finito il cerchio perfetto che
						forma il sentiero risaliamo
						sulle carrozze a motore e rientriamo nella Val di Sole moderna da cui
						siam nati.
								






