GITA ALL'AREA ARCHEOLOGICA DI MONTE SAN MARTINO

E ALLA CHIESA DI SAN LORENZO DI TENNO (TN) - 19 ottobre 2014

di Luca Webber

Partiti alle prime ore del mattino, ci rechiamo a Pranzo di Tenno (TN) sul monte “Englo” dove visitiamo l’area archeologica di Monte San Martino, considerata una delle più importanti testimonianze sul suolo Trentino. I ritrovamenti, avvenuti sul sito, testimoniano come questo sia stato frequentato dall’epoca protostorica all’altomedioevo.

Superata la “Porta Antica” saliamo sulla sommità del colle ed osserviamo un’area di culto preromana e romana (secoli III a.C.- III d.C.), nonché numerosi altri ambienti alla base del colle. Poco più a valle, un altro esteso insediamento attribuibile all’età tardoantica e altomedievale (secoli IV – VI d.C.). Al limite del dirupo troviamo i resti della chiesetta di San Martino (secoli VIII-XVIII d.C.), protettore dei Franchi e dei pellegrini, edificata sopra ruderi più antichi.

Banchettando a castagne, vino e dolci alla “festa dei Maroni” di Pranzo di Tenno, scopriamo che il toponimo Pranzo potrebbe nascondere origini longobarde nel vezzeggiativo di Prando. D’origine longobarda anche la chiesetta e il monte San Martino, un santo a loro caro. La gente del paese, riguardo alle origini del nome, racconta che “secoli or sono una grande frana che si verificò nella parte alta della valle, costrinse i suoi abitanti a fuggire verso sud, consolandosi sulle macerie con un buon pranzo”.

 

Pomeriggio facciamo visita alla chiesa di San Lorenzo a Tenno nell’abitato di Frapporta. Superata la porta medievale, dove sono ancora visibili i segni delle ferrate, ci ritroviamo in un tipico insediamento medioevale. Percorriamo il vicolo angusto fino all’estremità meridionale dell’abitato giungendo alla chiesetta di S.Lorenzo, edificata su una rupe rocciosa dove lo sguardo spazia sul Lago di Garda.

Rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, la chiesa che oggi ammiriamo è del XI secolo. Al suo interno si possono ammirare affreschi risalenti al 1384, Cristo in mandorla attorniato dai simboli degli evangelisti, il Giudizio universale, frammenti della Storia di S.Lorenzo e S.Romano. Quest’ultimo è riconoscibile nella scena in cui il boia è pronto a calare la spada sul collo del santo.

 

Resti di una chiesa più antica li possiamo ammirare all’esterno dell’abside lungo le lesene addossate alla parete. Una concentrazione di simboli antichi del nostro passato, una raffinata serie di intrecci, antiche decorazioni figurative o astratte che mostrano il movimento perpetuo in sintonia con il ciclo incessante della nascita e della morte. Resti di un pavone, simbolo dell’immortalità e della rinascita spirituale. Fiori della vita, fin dalla preistoria considerati dall’uomo simboli di rinascita e rigenerazione, associati al culto del sole nonché alla geometria sacra. Figure lasciate da un’antica sapienza ad indicare la vita eterna.

Ciao !!!!!!