ALBISOLA SUPERIORE, VICINO A SAVONA - "I CIAPPI"

di Claudio Schwarz

 

L'associazione Val di Sole Antica questa volta vi propone il resoconto di un'escursione quasi marittima, nella splendida regione della Liguria.

Approfittando del ponte dei Santi, Sonia ed io caricavamo la macchina e partivamo con destinazione Albisola Superiore, vicino a Savona.

Arrivati al Santuario della Pace, lasciavo la moglie ai suoi seminari di Kriya Yoga e raggiungevo alcuni amici

per andare ad arrampicare nella falesie di Finale Ligure.

Dopo alcuni giorni passati a consumare i polpastrelli delle dita e le scarpette di arrampicata sullo splendido calcare ligure,

decidevo di fare una piccola escursione: il giro dei Ciappi dell'altopiano finalese.

Dopo una ventina di minuti, trovo il primo “ciappo”;  i ciappi sono delle vaste superfici rocciose di calcare, su cui si trovano numerosi incisioni rupestri.

Abituato alle dimensioni delle coppelle “nostrane”, mi sono sorpreso al vedere le dimensioni delle coppelle liguri:

queste sono circa una decina con una profondità superiore ai 10 cm. Il diametro va dai 10 ai 30 cm.

Vi sono anche due vaschette molto grandi e ben scavate. Queste coppelle sono spesso collegate;

vi sono varie canalette che “servono” i manufatti, delle volte lunghe anche qualche metro.

Essendo stata la nottata precedente abbastanza piovosa, ho trovato le coppelle tutte colme di acqua,

segno che, probabilmente, tali manufatti erano stati ideati per la raccolta dell'acqua piovana.

L'immaginazione mi ha portato a pensare che, in antichità, forse l'altopiano finalese non era boscato,

ma era pascolo per le greggi; per tale motivo e mancando sorgenti nella zona,

forse il Ciappo delle Conche era di notevole importanza per l'abbeveraggio del bestiame.

Sulla pietra ho poi trovato altre incisioni, alcune chiaramente moderne, altre probabilmente più antiche e più misteriose.

Esempio di incisione moderna.

Esempio di incisione forse più antica, sicuramente misteriosa.

 

Alcuni studiosi hanno scritto sul Ciappo delle Conche.

Riporto quanto ho trovato sul sito: http://scuolaborgio.altervista.org/escursione_sull__altopiano.htm

“Le incisioni figurative del Ciappo delle Conche, secondo alcuni studiosi, sarebbero tutte chiaramente moderne, mentre Arturo Issel mineralogista e geologo, nato a Genova nel 1842 e morto nel 1922, le considerò antiche al momento della scoperta avvenuta nella seconda metà dell’800.

L’incisione più evidente, sembra rappresentare un lungo trenino, coi vagoncini completi di finestrini e con tanto di locomotiva:

può essere curioso il fatto che all’epoca del rinvenimento non esisteva in Liguria una linea ferroviaria.
Un’altra sembrerebbe la figura di una barca a vela. Una terza, assomiglia ad un fiore.

Vi sono poi scritte in caratteri a stampa maiuscoli, una frase di carattere religioso e la data del 1790.
Secondo il Bernardini, non vi sono dubbi sulla modernità di tali incisioni; ricordiamo che quando Issel vide il trenino nel 1883,

questo era profondamente inciso. Oggi è difficilmente riconoscibile: segno che l’erosione agisce con molta velocità,

e che può cancellare nel corso di pochi secoli incisioni ben scavate. Vi sono inoltre una ventina di segni cruciformi,

situati nella parte sud occidentale della grande roccia, giudicate da Issel come immagini umane”.

 

Accanto al Ciappo ho trovato un'altro interessante manufatto: il cosiddetto “Trono”.

Questo consiste in tre sedili scavati nella roccia, all'interno di una piccola caverna; in mezzo ai sedili sono state ricavate anche delle piccole mensole.

 

Forse un luogo di culto? Forse un eremitaggio? Non ho alcun indizio in questo senso, ma la versione di un semplice riparo per pastori non mi convince....forse qualcuno dovrebbe iniziare a scavare nei dintorni. Gli archeologi avrebbero sicuramente delle soddisfazioni nel loro lavoro!

 

La mia escursione continuava, alla volta dell'Arma Strapatente, ossia una caverna;

questa ha la caratteristica di attraversare l'estremità dell'intera montagna, avendo quindi due entrate.

Alcuni testi suggeriscono un possibile uso passato per delle prove iniziatiche. Devo dire che l'esperienza è stata particolare;

appena si entra nella grotta, l'immaginazione si mette a lavorare e mi sono messo nei panni di un qualche abitante della Liguria dei tempi preistorici.

Appena ci si addentra nell'oscurità, gli occhi, abituati alla luce, smettono la loro utilità e si vaga nel buio.

Ogni passo è incerto, soprattutto quando occorre iniziare ad arrampicarsi su di un piccolo pendio...

Dopo qualche istante, si inizia a temere l'esistenza di qualche profonda voragine,

non segnalata e si teme un qualche animale chi ha deciso di ripararsi nella grotta!

Ad un certo punto, piuttosto in alto rispetto a dove ci si trova, si vede un chiarore e si inizia ad aver qualche speranza;

quando si arriva all'aperto, in piena luce e nel verde della macchia mediterranea, si ha l'impressione di essere nuovamente alla vita,

dopo un pericoloso rito iniziatico!

 

In conclusione, la trasferta ligure si è rivelata molto fruttuosa; chissà, se in futuro,

si possa iniziare a pensare ad una gita di qualche giorno dell'intera associazione!

 

  Ciao !!!!