Gita dell'Associazione Croce sul Monte a Cusiano - domenica 18 luglio 2010

 

Una interessante scoperta archeologica per la conoscenza del nostro passato vallivo, è stata fatta una domenica di luglio durante una delle nostre consuete escursioni organizzate dall’Associazione alla ricerca del dos Casteler di Cusiano.

Partendo dal paese e salendo verso il monte, nei pressi di un capitello, con vista Passo Tonale e panorama sul Castello e chiesa di Ossana, abbiamo rinvenuto una croce patente incisa nella roccia.

Soddisfatti per il ritrovamento inaspettato, continuiamo la salita e la ricerca con le poche indicazioni a disposizione.

Imboccato finalmente quello che sembra il sentiero giusto, analizzando come sempre ogni masso, iniziamo a trovare tracce dell’antico castelliere.

Un luogo più degli altri ci attrae e una pietra affiorante richiama la nostra attenzione: sembra vi sia un’incisione artificiale.

Togliendo un po’ di foglie, terriccio e muschio quello che sembrava un segno abbozzato risulta invece essere inciso in profondità e corrispondere ad un simbolo di origini medievali conosciuto con il nome di “croce sul monte”.

E’ la traccia di un pellegrino o di un devoto, che nel modo più elementare ha voluto lasciare al tempo il ricordo della sua fede. I pellegrini usavano lasciare tracce esclusive e misteriose del loro passaggio con dei simboli graffiti su rocce o mura di edifici sacri, che esprimevano lo stadio dell’evoluzione interiore che essi avevano raggiunto. Simboli di cui oggi si è perso il significato ma, per gli iniziati di quell’epoca, erano ben comprensibili e pregni di valore. Analizziamo ora il graffito:

La croce latina patente: la sua natura devozionale sembra non poter essere messa in dubbio. Raffigura un doppio valore, cristiano (passione di cristo) ed esoterico ( la figura umana di cui è lo schema).

Il triangolo: simbolo della Montagna Sacra, per gli antichi il cammino per raggiungere la conoscenza mistica, l’ascesa interiore dell’uomo.

La croce latina patente al vertice di un triangolo ( o croce sul monte), rappresenta l’apice della ricerca spirituale dell’uomo che ha scalato il monte della saggezza; ogni iniziato sentiva il diritto di esprimere se stesso mediante una firma simbolica che non era più un relativo nome e cognome, ma un segno per sua natura universale, atto a rappresentare la sua avvenuta illuminazione interiore.

Il raggiunto livello spirituale toglieva ad ognuno la sensazione di un’entità isolata, contaminata dall’ego, e faceva assumere una coscienza di sé in quanto parte di un insieme universale. A quel punto lasciare alla posterità un nome e cognome non avevano più senso.

La pietra non si trova su una sommità , né in un punto dominante del paesaggio, il che significa che chi l’ha incisa credeva fortemente di aver raggiunto in quel luogo ciò che il simbolo intendeva esprimere. Lo dimostra l’esecuzione dell’incisione profonda e ben marcata su una dura roccia. Quel pellegrino, rappresentando se stesso sul vertice di un simbolico monte, testimoniò ai posteri il  raggiunto apice della sua ricerca interiore e lì lasciò il segno della sua avvenuta presa di coscienza.

BIBLIOGRAFIA:

Anna Giacomini, “Il libro dei segni sulle pietre”, ed. Arktos Carmagnola, 2001

scritto da Franca Emanuelli e Luca Webber