"MALGA PREGHENA ALTA" 1 Settembre 2019

di Luca Webber

 

Accompagnati da Mara andiamo a vedere dei massi nell’alpeggio della Malga Preghena Alta 2075 mt.. Raggiunto un tratto pianeggiante disseminato di rocce gettate qua e là, Mara ci fa notare un grande masso parzialmente affiorante dal terreno con il piano orizzontale leggermente inclinato e proteso verso valle. Malauguratamente lo strato roccioso è gravemente deteriorato a causa degli effetti prodotti dal tempo. Tuttavia, esaminandolo pazientemente, rintracciamo una croce latina e 13 coppelle.

Osservando con attenzione notiamo una patina color grigio con del lichene verde/giallo sui margini, mentre la restante superficie è consumata, molto rugosa e di colore più chiaro. (1)

Erosione provocata da agenti esogeni come il vento, l’acqua, il ghiaccio, la pioggia e sbalzi termici che producono modificazioni fisico chimiche sulla roccia. L’alternarsi di caldo e freddo riesce a sgretolare e frantumare la roccia, l’azione dell’acqua piovana esercita un’azione erosiva asportando i materiale più fini. Entrambi alterano profondamente le rocce sulle quali agiscono.

Altro particolare singolare, il masso inciso si trova attorniato da grandi rocce erratiche che formano un immaginario cerchio, donando al luogo un nonché di “magico” e divino per coloro che vi sostavano. (2)

 

(1)

 

(2)

Continuiamo raggiungendo una grande ed alta pietra erratica segnalata da Diego, sistemata nel pascolo e circondata da rigagnoli d’acqua. Saliti sopra vi troviamo degli incavi insoliti. Non avendone trovati di simili sulle numerose rocce lì attorno, siamo indotti ad escluderne la naturalezza e per questo motivo non possiamo scartare la possibilità si tratti di coppelle. Ad un attento esame ne contiamo 19.

Osservando il luogo in cui l’uomo di montagna ha tracciato questi “segni”, salta agli occhi la posizione dominante il paesaggio, caratteristica tipica riscontrata più volte. Segni tracciati ovunque dall’uomo e che hanno mantenuto un ruolo carico di valenze simboliche profondamente radicate nella società in cui è stato adoperato.

Un linguaggio a noi ormai sconosciuto che andava dal rito alla semplice pratica quotidiana per relazionarsi con il divino.

Terminiamo ringraziando gli amici di Povo per averci fatto conoscere questo bel posto e per la segnalazione dei massi incisi.